È passato un anno dall’esplosione della pandemia da COVID, e purtroppo siamo ancora in una situazione di piena emergenza sanitaria, seguita purtroppo da una crisi sociale ed economica come mai prima dal dopoguerra.

In questi dodici mesi molti lavoratori e lavoratrici hanno riscontrato dei problemi senza precedenti e si sono persi migliaia di posti di lavoro. Ad oggi a pagare di più sono i lavoratori settori del turismo, dell’agricoltura, dell’edilizia e dello spettacolo che per certi versi sono quasi invisibili e le cose potrebbero peggiorare dopo lo sblocco dei licenziamenti.

Nei prossimi mesi assisteremo ad un aggravamento della situazione sociale ed economica, quando le imprese come scritto potranno tornare a licenziare. Senza dimenticare i tavoli di confronto ancora aperti dalla Whirlpool di Napoli che potrebbe costare 400 posti di lavoro ad Alitalia che tutt’oggi non gode di un grandissimo momento anzi la situazione desta preoccupazione.

In un primo maggio ancora privo delle “sue” piazze, l’augurio maggiore è quello di poter tornare presto ad una condizione di normalità, e almeno sul fronte dei vaccini sembrano arrivare delle buone notizie, considerato che nelle scorse ore si è raggiunto l’obiettivo delle 500.000 somministrazioni in 24 ore.

L’auspicio è quello che alla fine della pandemia, si possono ripristinare condizioni di dignità, garanzie, tutele, diritti per tutte e tutti lavoratori e lavoratrici, e fare quel tanto atteso cambio di marcia, cosi da iniziare una nuova stagione di rinnovi contrattuali che restituiscano salari adeguati ad una vita dignitosa.